Ambienti confinati: istruzioni per la fase di allestimento e di lavoro

In attuazione del D.DP.R. 177/2011 di seguito vi sono le istruzioni operative relative alla fase di allestimento e di lavoro in ambiente confinato (AC):

  • sistemazione dell’eventuale sorgente autonoma di energia (gruppo elettrogeno);
  • chiusura e blocco di serrande, valvole, saracinesche che possono immette sostanze pericolose nell’AC. Intercettazione di tutti i circuiti. Segnalazione e delimitazione dell’area;
  • il Responsabile degli interventi provvede alla valutazione della percentuale di O2 e degli agenti chimici pericolosi presenti all’interno del luogo confinato e alla scelta degli eventuali controlli strumentali da effettuare;
  • si procede ad effettuare il lavaggio in corrente d’aria mediante idonei ventilatori, ripetuto, preceduto da lavaggio con gas inerte o acqua nebulizzata se del caso, con eventuale captazione collegata a sistemi di abbattimento;
  • controllo della percentuale di ossigeno presente all’interno dell’AC con apposito strumento misuratore, con dispositivo per calarlo agevolmente il più vicino possibile al pavimento dell’ambiente confinato. Autorizzabile l’ingresso solo rilevando una percentuale di ossigeno superiore al 20%;
  • nel caso in cui sia inevitabile l’ingresso in AC in cui la percentuale di ossigeno risulti inferiore al 20% (causa conformazione che impedisce la loro completa bonifica o di processi lavorativi in atto), i lavoratori devono essere dotati di DPI respiratori isolanti: autonomi/non autonomi. Di preferenza i secondi. Dotati di autonomia sufficiente a svolgere le lavorazioni;
  • vige comunque il divieto di ingresso in luoghi confinati che abbiano percentuali di ossigeno inferiore a 18%, a meno di emergenza;
  • l’operatore che entra dovrà essere dotato di segnalatore acustico similmente l’operatore all’esterno, al fine di comunicare l’ordine di immediato abbandono del locale o di necessità di soccorso;
  • scelta della attrezzatura opportuna: utensili elettrici ATEX, paraspigoli, tubazioni,;
  • per l’esecuzione di lavori devono essere incaricate di norma mai meno di due persone ed è raccomandato almeno tre. Il Responsabile designato non deve mai entrare nell’AC: possibilmente due persone all’esterno, tra cui il Responsabile, ed una all’interno.

Riguardo alla fase di lavoro nell’ambiente confinato si sottolinea che l’ingresso di un lavoratore in ambienti sospetti di inquinamento (ingresso non di salvataggio), può essere consentito solo se:

  • il lavoratore indossa una imbragatura completa con attacco sulla schiena o il doppio attacco sulle spalline, collegata mediante una fune ad apposito argano, per consentirne la rapida estrazione al primo sintomo di malore, mediante l’uso di un mezzo di sollevamento (ad es. un treppiede detto anche tripode certificato a norma UNI EN 795 – da collocare sopra l’apertura delle cisterne interrate – per il salvataggio vale la UNI EN 1496);
  • è prevista una vigilanza continua da parte di almeno un lavoratore esterno al luogo di lavoro pericoloso, addetto unicamente a questo compito di sorveglianza”.

Inoltre durante la fase di lavoro in AC:

  • il lavoratore che entra nella zona pericolosa deve indossare l’apparecchio portatile di misurazione in continuo della percentuale di ossigeno;
  • nel caso di ambienti confinati estesi (es. tubazioni, fognature, scavi estesi,) se l’operatore esterno non riesce a controllare visivamente l’operatore che si trova all’interno, si deve prevedere un collegamento con interfono, per esempio uso di ricetrasmittenti;
  • qualora non sia possibile mantenere il lavaggio dei locali durante il loro accesso, prevedere per i lavori prolungati una pausa di almeno 10 minuti ogni mezz’ora, intervallo in cui effettuare un nuovo lavaggio dell’ambiente con aria pulita;
  • prestare particolare attenzione ai passi d’uomo verticali perché nelle fasi di salvataggio può risultare difficile ‘estrarre’ una persona non collaborante dall’AC. Le dimensioni degli accessi sono una delle criticità da affrontare;
  • completate le operazioni, il Responsabile dovrà controllare personalmente il ripristino delle condizioni originarie dei luoghi, ordinare la richiusura dell’accesso allo spazio confinato per procedere poi alla rimozione delle opere di delimitazione e segnalazione.

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